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Il mio interesse per la promozione online e offline nasce dalla necessità di capire come trovare pazienti per psicologi e dalla difficoltà, comune a molti psicologi, nel muovere i primi passi nel mondo del lavoro.

Alla fine del lungo percorso formativo, molti psicologi iniziano a fare i conti con la necessità di trovare pazienti, incrementare gli impegni lavorativi, arricchire la propria professionalità e farsi conoscere. Spesso fino a quel momento non si pensa a cosa e come fare, con l’idea ingenua di trovare lavoro mandando curriculum o che basta avere uno studio per poter esercitare la professione.

A volte accade, ma molto più spesso ci si trova a vivere una realtà fatta di contratti di lavoro assurdi, alta concorrenza (e non solo di psicologi), partita IVA complessa da gestire, crisi economica e a fine mesi pochi spiccioli messi insieme con tanta fatica.

Nel tempo mi sono resa conto che molti colleghi e colleghe si trovano in situazioni abbastanza difficili. Spesso per poter andare avanti ci si accontenta di lavori sottopagati, o si tende a svendere la propria professione. Ma come trovare lavoro per psicologi senza scendere a compromessi?

Una strada possibile è investire risorse sulla promozione, farsi conoscere, coltivare le relazioni e imparare a leggere i contesti nei quali operiamo attraverso il confronto. La sfida sembra essere quella di pensare a nuovi ambiti professionali, oltre a quello della clinica, ed esplorare nuove modalità per raggiungere i clienti, per allargare la gamma di possibilità.

Come promuoversi come psicologo: la pubblicità

Pensare al marketing come una risorsa per trovare pazienti o lavoro per gli psicologi non è scontato. Molto spesso si ha un’idea di questo campo legata alla pubblicità, alla vendita di un prodotto o servizio, al raggiungere il cliente per convincerlo. Tutto ciò può sembrare molto lontano dall’etica e dalla responsabilità della professione di psicologo e psicoterapeuta.

Ma questa idea di marketing è parziale e forse anche superata. È molto legata a quello che gli esperti chiamato Interruption Marketing, ovvero un tipo di promozione che interrompe e invade, arrivando al cliente con prepotenza. Il marketing, nella sua accezione più moderna, è basato sull’idea di fornire contenuti, che possono interessare al potenziale cliente, al quale si arriva con il suo consenso.

Lavorare sull’inbound marketing

Questo è il concetto che deve essere sviluppato per capire come trovare pazienti per psicologi. L’inbound marketing è basato sulla relazione e su un ruolo attivo del cliente. Diventano centrali la narrazione di sé, della propria professione, la cura delle relazioni, la possibilità di coltivare la fiducia.

inbound marketing
Il processo di inbound marketing.

Al centro non c’è solo un prodotto/servizio da vendere, ma la relazione con pazienti e clienti. Con altri professionisti, enti e istituzioni. La possibilità di intendere il marketing in questi termini, a un livello sicuramente molto semplice, mi sembra molto vicino alla psicologia. Alla possibilità di raccontare e far conoscere cosa fa uno psicologo e qual è il valore che può apportare al possibile cliente.

Definizione di Inbound Marketing: tutte quelle tecniche promozionali che ti consentono di farti trovare nel momento in cui le persone hanno bisogno di te. Rispetto all’outbound (o interruption) marketing non è un’interruzione ma una risorsa per il potenziale cliente.

Come trovare pazienti per psicologi: dove iniziare?

Credo sia importante iniziare dall’essere autentici. Bisogna prima di tutto conoscersi, identificare le proprie risorse e i punti deboli. Individuare i principali ambiti di interesse, mettere a fuoco le proprie competenze, circoscrivere le proprie passioni e obiettivi. Ecco la base per fare un piano di marketing.

Pian piano è possibile individuare un’area che interessa sviluppare e approfondire. Ma anche imparare a conoscersi: lavoro meglio da solo o in un gruppo? In quale contesto le mie risorse possono essere un valore aggiunto?

Conoscere al meglio il proprio potenziale (brand)

Farsi domande è il punto di partenza per conoscere meglio se stessi, il proprio lavoro e le possibilità che si possono mettere in campo. Lo psicologo è un professionista e come tale deve imparare a proporsi. Senza fare pubblicità ingannevole o sperare di trovare la risposta per diventare uno psicologo di successo. Non esistono formule magiche per tutto questo.

Uno strumento per approfondire questi aspetti e pensare un percorso promozionale è l’analisi SWOT. Vale a dire uno schema diviso in 4 aree con punti di forza e di debolezza (elementi interni).

esempio analisi swot
Esempio di analisi SWOT preso da Wikipedia.

Ma anche opportunità e minacce (elementi esterni). Si tratta di uno strumento che può aiutare nella definizione dei propri elementi distintivi, quelli che fanno di te una risorsa. Ma anche di individuare le possibili minacce esterne e le opportunità che si intravedono nel contesto.

Analizzare il punto per la promozione sul territorio

Oltre ad avere ben presenti se stessi è importante fare un’analisi del contesto in cui scegliamo di lavorare. Analizzare qual è la rete sulla quale possiamo contare o che possiamo iniziare a costruire. Associazioni, enti, professionisti, aziende, colleghi: nel territorio cosa c’è? Cosa manca?

È importante conoscere ciò che ci sta intorno con curiosità, per leggere e comprendere il contesto in cui operiamo. Questo ci aiuta sia ad analizzare la fattibilità delle nostre idee progettuali, sia ad allestire le condizioni perché ne nascano di nuove, in sinergia con le necessità che incontriamo.

Tutto questo senza dimenticare la concorrenza sul territorio. Per capire come avere più pazienti e ampliare le possibilità di trovare lavoro, lo psicologo deve anche avere una conoscenza di base di chi lavora nel suo stesso campo.

Obiettivi da raggiungere grazie all’advertising

Capire cosa raggiungere è la base di partenza per trovare nuovi clienti. Il punto essenziale è questo: capire che non è necessario solo fare una promozione diretta.

Un professionista cresce e migliora anche grazie alla relazione con colleghi, medici, professionisti di altre discipline. Se uno degli obiettivi è l’aumento dei clienti per un’attività privata bisogna lavorare sul personal branding. Ovvero sulla necessità di fare in modo che le persone riconoscano nel tuo nome dei valori concreti.

Personal branding: trasmettere determinati valori

Sia che si vuole lavorare come dipendente in un’azienda, in un centro di riabilitazione o in una qualsiasi struttura, sia che si vuole iniziare la libera professione, l’idea che oggi sembra permettere il raggiungimento degli obiettivi nel mondo del lavoro è quella di conoscere e curare la propria immagine professionale. Far conoscere le proprie competenze, il proprio valore ad altri professionisti, alle istituzioni del territorio, alla comunità.

Cosa significa fare personal branding.

Con il concetto di personal branding s’intende tutto ciò che consente di comunicare al meglio chi sei, cosa fai. Per fare questo devi farti conoscere. Ma non solo, devi comunicare con tutta la qualità possibile. Perché per trovare nuovi clienti devi fare in modo che l’opinione di chi ti trova, ti cerca e ti conosce sia preceduta dal valore che trasmetti. Da dove inizia questo percorso di promozione?

Come farsi conoscere online e offline

Volantini e biglietti da visita sono utili. Ma spesso questo materiale finisce tra una miriade di locandine e opuscoli di altri professionisti. Perché dovrebbero ricordarsi di noi? Il passaggio chiave è quello di coltivare le relazioni, conoscere ed esplorare con curiosità e farsi conoscere unendo le forze tra promozione online e offline. Qualche dettaglio in più?

Crea un’immagine coordinata efficace

Primi passi per farsi conoscere: distribuzione di biglietti da visita, l’invio del curriculum vitae, locandine e materiale per l’organizzazione di seminari ed eventi nel territorio. Anche le brochure possono essere utili.

Come creare elementi grafici con Canva.

Come creare questo materiale anche se non si è esperti grafici? La soluzione è semplice: puoi usare Canva, uno strumento rivoluzionario che consente di creare tutto il materiale grafico di cui hai bisogno. E non parlo solo di volantini, biglietti da visita e opuscoli ma anche di grafiche per Facebook.

Social media marketing: Facebook e Twitter

Due social che sono adatti al lavoro che stiamo affrontando. Puoi usare il profilo Facebook personale per condividere informazioni utili, e aprire una Fan page se vuoi presentarti come professionista o studio privato. Infatti c’è una sostanziale differenza tra queste due entità.

La pagina Facebook è per aziende, liberi professionisti, organizzazioni. Mentre il profilo è dedicato alle persone. In ogni caso ci sono alcune regole editoriali da seguire:

  • I contenuti caratterizzano la tua identità, non lasciare sulle bacheche idee che non ti rappresentano.
  • Usa sempre immagini di qualità, anche per copertina e profilo.
  • Inizia a lavorare con video e dirette, Facebook ha un occhio di riguardo per questi contenuti.
  • Rispondi a tutti i commenti, sono l’anima dei social.

Blog, sito web e posizionamento su Google

Uno dei primi strumenti per essere presente sul web e farsi notare dalle persone che cercano nome e cognome: il sito web. Ma conviene aprirlo con un sistema gratuito? No, la soluzione è un’altra.

Conviene acquistare un hosting e un dominio con nome e cognome. Proprio come ho fatto io, in questo modo sei proprietario del tuo dominio e puoi creare un sito professionale.

Magari anche con blog. Vale a dire un diario online che consente di posizionarsi su Google con ricerche informative. Questa è una delle tecniche migliori per intercettare potenziali clienti online.

Costruire relazioni con colleghi ed esperti

Non basta fare web marketing per psicologi: per trovare nuovi clienti quando lavori come psicologo è indispensabile puntare verso un concetto chiaro, vale a dire quello della relazione con chi lavora nel tuo stesso campo. In questo modo nascono e crescono sinergie, collaborazioni e progetti. Ciò consente di creare una rete collaborativa efficace.

Il punto da osservare è chiaro: bisogna capire qual è il limite tra lavoro gratuito e collaborazione virtuosa. Con l’idea di poter crescere spesso si accettano collaborazioni che portano zero a chi inizia questa professione. Ritengo giusto valutare con attenzione queste dinamiche perché è facile perdere di vista l’obiettivo: trovare pazienti e crescere da un punto di vista professionale.

Vista in questo modo la promozione e tutti gli strumenti scelti per realizzarla possono essere validi canali attraverso i quali prendersi cura e arricchire le relazioni.

La promozione online si fa raccontando

Raccontare chi è lo psicologo, cosa fa, ma anche fornire contenuti e informazioni utili per i potenziali clienti: questo può essere uno dei consigli essenziali per capire come fare pubblicità alla tua attività. Spesso diamo per scontato che gli altri sappiano cosa faccia lo psicologo.

Oggi sicuramente c’è una maggiore conoscenza e consapevolezza della psicologia. Ma capita ancora spesso di sentirci sminuiti, sottovalutati: tocca anche a noi allestire le condizioni perché questi aspetti cambino. Come categoria professionale forse dobbiamo assumerci la responsabilità di raccontarci di più e meglio, uscire dai nostri studi e far conoscere ciò che possiamo fare per la promozione del benessere. Oltre che per la cura del malessere.

Quindi, come trovare pazienti per psicologi senza cadere nella trappola della pubblicità vista come semplice e sterile promozione online? Una strada è raccontiamo il nostro essere professionisti. Blog, pagina Facebook, Twitter, biglietti da visita, carta intestata, brochure: usa tutto questo per raccontare i tuoi valori, ciò che ti ha spinto a essere un professionista della psicologia. Sei d’accordo?

Il consiglio di Riccardo Esposito: libri di web marketing per psicologi

Da qualche parte bisogna pur iniziare. La formazione è al centro dei processi che consentono di apprendere le principali strategie di marketing per psicologi. Quali sono i libri da leggere?